Giovedì 5 dicembre 2024 alle ore 16.30 nella Sala Rotonda del Coro di Notte si svolgerà il terzo appuntamento del ciclo Letture. Dopo Antonio Labriola e Plotino, è la volta di un importante scrittore del XX secolo, Franz Kafka.
Nel centenario della sua morte anche l’ASFU vuole dedicargli uno spazio e lo farà insieme a Enrico Palma (dottore di ricerca in Scienze dell’Interpretazione presso il DISUM di Catania) il quale leggerà insieme a noi tre racconti dell’autore: Davanti alla legge; Un messaggio dell’imperatore; Delle similitudini.
Abstract
I rapporti tra filosofia e letteratura sono stati molti e innumerevoli. Si può sostare teoricamente sul loro statuto considerando diversi approcci, tra i quali in questa sede vorremmo considerare quello eminentemente critico. L’ermeneutica, insomma, che, motivata dalle domande filosofiche e metafisiche, indugiando sul testo si ponga l’obiettivo di giungere a delle risposte, o al più a dei tracciati, istituendo una proposta teoretica a partire dalla materia letteraria sulla quale di volta in volta si sofferma. Tra gli autori, per così dire, gravidi di significato filosofico, non si può non citare Franz Kafka. Innumerevoli sono stati gli interpreti che si sono cimentati nella spiegazione dell’opera kafkiana, tra i quali spiccano notoriamente pensatori di primissima levatura, da Benjamin ad Adorno, da Camus a Deleuze, da Canetti ad Anders. Alla luce di ciò, facendo tesoro dei principali tentativi di interpretazione in chiave filosofica del Werk kafkiano e sulla scia del revival degli studi in occasione del centenario, ci si soffermerà criticamente sul modo in cui la letteratura kafkiana, attraverso l’atto ermeneutico, può ritenersi in sé e per sé come una riflessione autenticamente filosofica. A questo fine, senza ignorare la totalità della sua opera, si propone la lettura di tre racconti in particolare, Davanti alla legge, Un messaggio dell’imperatore e Delle similitudini, prediligendo come bussola il concetto di “senso in assoluto”. Lo scopo sarà di mostrare da una parte l’implicita dinamica strutturante la poetica kafkiana e dall’altra la rappresentazione in forma estetica dell’ontologia della realtà e della vita umana, convergendo sull’esibizione dell’indisponibilità del senso in assoluto come carattere dirimente dell’esistenza, rispetto alla quale la rimozione dell’idea stessa di un senso risolutivo (ad esempio la Gesetz a cui vorrebbe accedere l’uomo di campagna) può rappresentare un fondato preludio alla redenzione.